Mostra personale "Spazio 7 " , Caserta 12 gennaio 2023 A cura di Massimo Sgroi Germaine Muller riparametra il suo fare arte rileggendo e riscrivendo la percezione che ha dell’arte visuale nel terzo millennio; l’artista lussemburghese parte dall’assunto poetico, da quel confine impalpabile fra il mondo conoscibile e quello inconoscibile, laddove solo la follia dell’artista può realizzare la sua pericolosa danza sul limite della percezione. E, così, ogni opera è un gioco deificato sulla frontiera immateriale dell’opera; figure che appartengono, in senso assoluto, alla memoria collettiva del post 2000 e, quindi, all’osservatore dell’opera. Ogni opera, ogni cromatismo ha un valore differente, poiché diverse sono le relazioni che ognuno di noi ha con la bellezza. Formalmente Germaine Muller sovrappone alle figure computerizzate e stilizzate di questo nuovo ciclo di opere, la potenza evocativa della pittura astratta. Una doppia chiave di lettura che traduce in forma anche l’aspetto del sentimento, figlio di un rapporto istintuale con la dirompente forza della poetica.A noi mediterranei appartiene questa memoria, questo ricordo ancestrale che, nonostante l’era tecnotronica, continua ad essere il fondamento della nostra civiltà. E quando la dea Mnemosyne svela ogni tanto il suo volto noi ricordiamo; ricordiamo ciò che siamo e qual è la nostra intima natura, la nostra discendenza anche quando resina e software si sovrappongono. Nei fatti non è possibile progettare il futuro senza la memoria, senza quella capacità di ricordare che, seppure in una forma plastificata, mutata ed astratta, sopravvive ancora nella nostra mente e nella nostra anima.Massimo Sgroi Plastic World, la mostra di Germaine Muller allo Spazio n.7Plastic World, la mostra di Germaine Muller allo Spazio n.7 - Ondaweb TV